venerdì 9 aprile 2010

I muffins

La cosa più bella di avere dei figli è il potersi ritagliare un momento speciale. Nel caso mio e di Susanna è fare i muffins al cioccolato.

La domenica mattina mi viene a svegliare, ci alziamo e sgattaioliamo in cucina senza svegliare la mamma.
Si siede accanto a me sul piano da lavoro e mi aiuta a mescolare farina, zucchero, lievito, bicarbonato, cacao, uovo, latte e olio. Conclude il tutto un bel cucchiaio di miele e delle gocce di cioccolato fondente.

Intanto che il forno si scalda a 220 °C riempiamo i pirottini in silicone per tre quarti e non ci facciamo mancare un leccata al mestolo.

Una volta infornati prepariamo il caffé e apparecchiamo la tavola consci che la mamma si sveglierà presto.

La colazione della domenica: tutti insieme, profumo di caffé, aroma di cioccolato e muffins appena sfornati.

Cosa chiedere di più?

venerdì 1 gennaio 2010

Il nuovo anno

Un nuovo anno che nasce, una nuova vita che sboccia.

La seconda bimba dorme. E' nata prima di Natale e nel respiro ritmato e sazio del latte di mamma sembra portare tutta la fatica di crescere.
Nel sonno il suo viso si muove ed assume espressioni sempre diverse. Mi accorgo che cerco di interpretarle come se fossero quelle di adulti: ora è corrucciata, ora ride, ora... ora non so. Chissà cosa passa in quella piccola testa. Chissà cosa rende quel viso così dolce ed ipnotico tanto che starei ore a gurdarla. Certo, sono il papà e non sono obiettivo.
Ma in fondo che importa essere obiettivi? Non c'è obiettività nell'amore.

Buon anno a tutti.

lunedì 14 dicembre 2009

Comma 22

La strip delle mitiche Sturmtruppen di Bonvi mi è venuta in mente dopo aver cercato risposta alla domanda che mi ponevo nel post dedicato a cosa stessi acquistando quando pago un DVD.

Dunque, ricapitoliamo:
  • fare una copia ad uso personale di un supporto lecitamente acquistato e contenente materiale coperto da diritto di autore è un mio diritto;
  • proteggere un supporto contenente materiale coperto da diritto di autore affinché non sia possibile farne una copia è un diritto dell'autore;
  • la legge italiana vieta in ogni caso la forzatura dei meccanismi di protezione alla copia.
In altre parole: io sono libero di fare una copia ad uso personale purché non forzi i sistemi posti per impedire tale copia.

Comma 22: chiunque sia pazzo può richiedere di essere esonerato dal servizio militare ma chi chiede di essere esonerato dal servizio militare non è pazzo.

Trovate la differenza....

domenica 6 dicembre 2009

Il foglietto illustrativo

Premetto che non sono superstizioso e, da uomo di scienza, non credo alle leggi di Murphy ma ...
... perché mai quando apro una confezione di medicinali per estrarne il blister o le bustine mi trovo sempre dalla parte del foglietto illustrativo?
Anche quando sono ragionevolmente certo di essere dal lato giusto una invisibile manina ha provveduto a spostarlo facendomelo trovare bello avvolto a U intorno al contenuto.
Con aria strafottente pare che dica: se vuoi le pillole passa dall'altro lato.

Secondo me non si tratta di un semplice foglio di carta ma di un entità robotica mutante. Robotica perché, come accennato, si muove da un lato all'altro della scatola. Mutante perché se provate ad aprirlo non c'è più verso di ripiegarlo come era e l'unica spiegazione è che il suo dispiegarsi provochi una mutazione. Potete essere cintura nera di origami ma vi avanzerà sempre una piega che è al contrario rispetto a ciò che dovrebbe.

Devo aggiungerlo o è ovvio che queste cose accadano di notte e quando siete malati?

P.S. l'uomo di scienza non crede alle leggi di Murphy ma l'ingegnere si. Eccome...

sabato 21 novembre 2009

Cosa sto acquistando?

E' la domanda che mi pongo ogni volta che, alla cassa, pago un film in DVD (recentemente, causa bimba, tutti Little Einstein by Disney) o un CD musicale.
Lo so che mi credete un brontosauro perché acquisto ancora dei supporti fisici ma per me sono importanti anche come feticci, tanto che ne conservo gelosamente alcuni di cui non ho più nemmeno il player. Ho delle musicassette che rappresentano pezzi della mia vita (quelle su cui ho registrato le canzoni che componevo al pianoforte), altre che hanno fatto da sottofondo a momenti indimenticabili e ne portano ancora il sentore. Come liberarsene anche se in casa non esiste più un mangiacassette?

Ma sto divagando, torniamo all'oggetto di questo post: quando acquisto un film in DVD cosa sto acquistando effettivamente?

La domanda non è peregrina e, a mio avviso, impatta su molti aspetti che vanno dai diritti di autore alla possibilità di copia ad uso personale, dalla durata del diritto ad usufruire del contenuto alla salvaguardia del mio acquisto.
Facciamo un esempio: acquisto un film in videocassetta VHS. Nessuno può impedirmi di vedere il film quante volte voglio e per tutto il tempo che voglio. Il punto è che la videocassetta si deteriora e, dopo un certo tempo, il film non è più visibile. Cosa succede a questo punto? Capite che se con l'acquisto ho acquisito il diritto a fruire del contenuto, avrei diritto alla sostituzione della videocassetta. Se invece con l'acquisto avessi acquisito il diritto ad utilizzare il supporto finché questo è leggibile, no (come, peraltro, succede).
Già qui si può intravedere un problema: se il diritto ad usufruire del contenuto è legato alla durata del supporto, quanto più longevo esso è tanto più dovrebbe costare (perché più a lungo posso usufruire dell'opera d'ingegno che contiene). Ma questo porterebbe al paradosso che scaricare un CD via iTunes dovrebbe costare molto di più che comprarlo fisicamente: un file non si deteriora, quindi ha una durata molto maggiore di un CD.
Un altro aspetto da considerare è: avendo acquistato un'opera d'ingegno distribuita su di un supporto deteriorabile ho diritto a farne una copia per preservare nel tempo il mio acquisto? Qui casca l'asino: se pagando ho acquistato il diritto ad usufruire dell'opera certamente si, se ho acquistato il diritto ad usufruire del supporto no.

Ma come stanno le cose? Mi piacerebbe saperlo.

Per i CD musicali è sempre stata permessa la copia da originale e vietata, ovviamente, la copia da una copia. Era un giusto compromesso: se da un lato non mi avrebbe salvaguardato dal deterioramento dell'originale, avrei sempre potuto farmi un po' di copie, usare queste nei lettori e essere ragionevolmente tutelato.
Il mondo video è più confuso, in particolare le videocassette VHS. So che la loro diffusione ora è limitata, ma le userò come esempio perché molto significativo.
La copia di una cassetta VHS è vietata in ogni caso ed impedita per mezzo di sistemi di protezione che degradano, quando va bene, la copia. Il metodo più comune è il Macrovision ma ce ne sono altri. Considerando che il nastro è ben più delicato di un CD/DVD il problema è maggiore. La mia copia di Biancaneve e i Sette Nani ha subito cicli di visione giornaliera da parte della bimba tali da essere ormai in crisi e credo che non durerà abbastanza da soddisfare gli appetiti della sorellina ormai in arrivo. Mi toccherà quindi ricomprare il film solo perché l'ho visto tante volte (ammesso di trovarlo perché Disney applica da molti anni una politica di creazione dell'evento che fa si che non tutti i film siano disponibili: provate a cercare il DVD de La Bella e La Bestia che vostra figlia vorrà sicuramente avere se l'avete portata a vedere il musical...).

Per concludere due osservazioni: la prima è che questo post non riguarda le copie pirata ma quelle ad uso personale legate unicamente alla salvaguardia del proprio acquisto. La seconda è che non ero retorico quando dicevo che mi piacerebbe sapere cosa sto acquistando. Se qualcuno lo sa e riesce ad esprimerlo in modo che un ingegnere possa capirlo (ogni accenno al legalese è voluto) è il benvenuto.

venerdì 2 ottobre 2009

Storage e backup

Chi ha una telecamera digitale, specie se HD, e la usa per ciò per cui è costruita, cioè filmare e non per fare il tecno-soprammobile, si trova presto nella situazione di avere gigabyte di dati da gestire. Poco male, direte, oggi si trovano hard disk da terabyte a prezzi irrisori e il problema non sussiste.

Ma siamo proprio sicuri?

Il punto non è avere lo spazio necessario a riversare ora il contenuto della videocamera ma la salvaguardia del girato a lungo termine: come far si che i nostri preziosi gigabyte contenenti quel momento unico e irripetibile che siamo riusciti miracolosamente a cogliere possano resistere al passare del tempo e rimanere fruibili?

Il problema presenta, a mio avviso, tre aspetti da considerare:
  • durata e affidabilità del supporto di memorizzazione
  • possibilità di delocalizzare una copia
  • accessibilità e fruibilità del contenuto
I primi due punti hanno a che fare con il supporto di storage mentre il terzo è più legato al software utilizzato per creare (e quindi rileggere) i contenuti.

I principali storage oggi disponibili sono: hard disk, CD/DVD/BluRay, nastro.
Considerando che gli hard disk esterni sono facilmente trasportabili, tutti e tre permettono di delocalizzare una copia. Ciò è molto importante: non ha senso avere master e backup nello stesso posto. Un eventuale incidente (un incendio o un allagamento, ad esempio, ma anche un furto) farebbe perdere entrambi.
Quanto alla durata occorre dire che i nastri è testato che si riescano a leggere anche dopo 40 anni reali (è recente un progetto che ha portato alla lettura dei nastri contenenti le immagini scattate alla luna dalle prime sonde inviate in orbita lunare). Dico reali perché i nastri esistevano 40 anni fa e oggi possiamo leggerli e fare una statistica di affidabilità nel tempo. Per CD/DVD/BluRay possiamo solo fare ipotesi basate sulle tecniche di invecchiamento accelerato. Quanto agli hard disk beh... non sono così sicuro che un hard disk fermo da 10 anni in una cassetta di sicurezza poi si riavvii senza problemi. Probabilmente si, ma è una periferica che è costruita per stare più accesa che spenta.

Inoltre non è da trascurare l'aspetto legato alla capienza di memorizzazione: il CD è oramai quasi inutilizzabile e il DVD può andare per telecamere non HD. Il BluRay è più capiente ma comunque ne occorrono 20 (considerando i double layer da 50GB) per fare il backup di un hard disk da 1 terabyte.
Sorprendentemente il vecchio caro nastro è ancora imbattuto per il backup: ad esempio l'unità HP Ultrium 1840 che uso ha cassette LTO-4 con capacità di 800 GB nativi (1.6 terabyte con compressione 2:1). Purtroppo costa caro: parliamo di cifre dell'ordine dei 3.000/4.000 EUR che non sono proprio da mercato consumer.

L'accessibilità e fruibilità del contenuto è, invece, una questione spesso sottovalutata. Non basta aver memorizzato il nostro file su di un supporto longevo, occorre anche che, passato del tempo, esista ancora il relativo lettore. Non serve a nulla avere dei CD perfetti se non ho più una unità in grado di leggerli. Inoltre, anche ammesso di avere supporto e unità di lettura compatibile con il sistema, non è detto che sia disponibile il software necessario a decodificare il file. Tra vent'anni ci sarà ancora il codec per i files generati dalla mia telecamera? E potrà girare sui computer che avremo?

In conclusione ho l'impressione che molti stiano generando con soddisfazione contenuti magari irripetibili senza considerare la loro volatilità e vulnerabilità.
Il problema del backup è sempre stato presente nel mondo lavorativo ma ora entra prepotentemente anche nella nostra vita di tutti i giorni. Una volta bastava un vecchio baule in cui mettere le nostre fotografie per poterle rivedere anche dopo cent'anni. Se qualcuno facesse oggi lo stesso con i CD delle sue foto digitali si troverebbe tra cent'anni con in mano dei pezzi di plastica forse perfettamente funzionanti ma anche perfettamente inutili.

lunedì 21 settembre 2009

Autunno

Il passo

E' così veloce il passaggio dall'estate all'inverno. Non te ne accorgi neppure.
Un giorno metti il lenzuolo, un altro il piumone leggero. Una mattina scopri che ti ci vuole il pigiama e un'altra che non vuoi uscire dal letto perché fuori fa freddo.
Così è anche la vita: un giorno ti trovi adulto e ti sembra ieri che giocavi a guardie e ladri in giardino.
Cerchi di rifugiarti nel caldo abbraccio del ricordo di tempi spensierati, ma la sveglia ti dice che devi uscire, devi affrontare il freddo della realtà, delle responsabilità, di tutto ciò che significa essere adulto.
Uscire dal letto è un attimo, ma richiede tanto.
E' un semplice passo, ma separa il mondo dei sogni dalla realtà, il caldo dal freddo, il noto dall'ignoto.
Importante è riuscire a cogliere il passare del tempo, a sfruttarlo tutto per non sentire, un giorno, suonare la sveglia ed essere impreparati al passo che ci porterà con i piedi sul pavimento.
E' un passo breve, un attimo, ma separa il bambino dall'uomo.

Roberto Bolis, 1996