giovedì 26 marzo 2009

Wiki si, Wiki no, Wiki boh

Sempre più spesso si assiste allo scontro tra i sostenitori di Wikipedia e i suoi detrattori. Ma chi ha ragione? A mio avviso nessuno dei due perché, come spesso accade per ciò che si trova su internet, confondono lo strumento con il servizio.

Personalmente sono un sostenitore ed utilizzatore di Wikipedia e la reputo una fonte di conoscenza essenziale in un mondo in cui tale conoscenza si incrementa a velocità spaventosa, una velocità non più compatibile con la realizzazione delle enciclopedie tradizionali. O meglio, la necessità di accedere ad una nuova informazione si manifesta oggi molto prima di quanto una tradizionale pubblicazione enciclopedica sia in grado di renderla disponibile.

Ma è affidabile Wikipedia? Personalmente direi di si, ma solo se usata essendo consci dei limiti insiti nello strumento con cui è implementata. In quest'ottica intendevo il fatto che si confonda lo strumento con il servizio.
Una enciclopedia è un servizio del tipo "a domanda risponde" e su questo non ci sono dubbi. Ma è il modo in cui questa risposta è valorizzata e, soprattutto, validata a rendere differente Wikipedia da una enciclopedia tradizionale.

Il punto è che, mentre tutte le informazioni presenti in una pubblicazione tradizionale hanno passato lo stesso processo di validazione prima di essere rese disponibili, per Wikipedia tale processo avviene, generalmente, dopo la loro pubblicazione, attraverso un processo condiviso di raffinamento e correzione.
Questo processo è teoricamente più preciso e rapido che non quello di una pubblicazione tradizionale, ma lascia aperto il dubbio che una informazione, pur disponibile, non sia ancora stata controllata dalla comunità. E qui nasce, a mio avviso, la necessità di utilizzarle con buon senso.

Quanto all'attendibilità di Wikipedia messa a confronto con le fonti tradizionali ritengo che una verifica sia possibile ma irrilevante perché in ambiti empiricamente verificabili sono propenso a pensare che non ci siano troppe differenze nel tasso di errore, mentre in quelli più discrezionali si entrerebbe nella spirale delle diverse interpretazioni che non sono necessariamente errori.

Diciamo che l'enciclopedia di casa è come navigare con un filtro di sicurezza: si perde qualcosa, si può capitare comunque sulla pagina insicura ma generalmente si sta più tranquilli. Se si vuole di più si deve anche stare più attenti.
Come in ogni cosa della vita.

P.S. un suggerimento per Wikipedia: perché non implementare un sistema che permetta a chi legge una informazione di avere una valutazione di quanti l'abbiano giudicata corretta? Basta un pulsantino che incrementi un numero. Certo, si presterebbe agli abusi... però vedere che 1000 utenti hanno letto e giudicato corretto darebbe comunque un'idea.

1 commento:

  1. Roberto, sono d'accordo sul concetto di fondo: maggiore libertà (> accesso alla conoscenza) richiede maggiofr attenzione. E' il vecchio mito di Prometeo che si ripropone: se vuoi svincolarti dagli dèi devi anche sobbarcartene il peso

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