Non sarà che attribuiamo la definizione di mondo a qualcosa
che è possibile attraverso internet ma non è internet?
In fin dei conti la rete è solo un mezzo. Il vero mondo,
ecosistema, social network o come lo vogliamo chiamare sono
le persone che interagiscono tramite internet e non
internet in sé.
Altrimenti dovremmo affermare che l'iPod è un grande musicista
o una grande orchestra.
Ma se internet non è un nuovo mondo allora richiede veramente
nuove regole di comportamento?
A mio avviso non necessariamente. Ritengo che nella grande
maggioranza delle situazioni basti la comune educazione e i
normali protocolli di convivenza civile che già esistono nelle
relazioni interpersonali.
In un
post
precedente avevo già fatto un paragone tra il mio blog e
la mia casa: il post equivale ad un invito a cena e i
commentatori equivalgono ai commensali. Il menù lo sceglie il
padrone di casa e gli invitati si comportano secondo la loro
educazione, ben sapendo che è perfettamente nei poteri del
padrone di casa allontanarli o non più invitarli qualora si
comportino in modo disdicevole.
Quando mi chiedono se non pensi che l'avere un blog moderato
sia una forma di censura, rispondo che, a mio avviso, il blog
è come la propria casa (a differenza di forum e chat). Posso dare
una festa e lasciare la porta aperta, ma ho anche il diritto di
decidere, tra chi si presenta, chi fare entrare e chi no e di
allontanarlo qualora, a mio avviso, si comporti in modo non
consono. Anche perché pur essendo scritto nel disclaimer che
la responsabilità del contenuto dei commenti è esclusivamente
dei commentatori stessi, se durante la mia festa un invitato
urla e sveglia la bimba del vicino questi se la prende con me
e non con il mio invitato.
E ha ragione!
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