E se gli sceicchi, signori del petrolio, diventassero i signori dell'idrogeno?
Spesso si sente parlare dell'idrogeno come di una fonte di energia pulita. In realtà,
non esistendo in natura allo stato libero, è più corretto definirlo vettore di energia.
In altre parole: dove ho energia disponibile la uso per ottenere idrogeno, trasporto quest'ultimo
dove mi serve e lo ritrasformo in energia bruciandolo. Il processo ha, ovviamente, un
rendimento pesantemente passivo, ma si ha il vantaggio che dalla combustione dell'idrogeno
non si ottiene anidride carbonica, ma solo vapore acqueo.
In un'ottica di riduzione dei gas serra, l'uso dell'idrogeno ottenuto per elettrolisi
dell'acqua sembra l'uovo di colombo: l'acqua è abbondante, ottengo come scarto ossigeno puro
e l'idrogeno brucia come un normale gas e non richiede l'invenzione di nuove tipologie di
motori. Se poi lo uso in pile a combustibile ottengo energia elettrica direttamente e
senza organi in movimento.
Allora perché ho detto sembra l'uovo di colombo?
Perché l'elettrolisi dell'acqua richiede enormi quantità di energia elettrica. Capite che
se ricaviamo questa da combustibili fossili perdiamo il vantaggio di non avere emissioni
serra (le spostiamo solo da un'altra parte) e se usiamo le fonti rinnovabili come eolico e
fotovoltaico ricadiamo negli stessi problemi di rendimento e superficie occupata che già le
affliggono nel loro uso diretto.
La conclusione è che in Europa vorremmo l'idrogeno ma non possiamo permetterci di produrlo
perché sottrarrebbe troppa energia elettrica al consumo diretto.
Con questa prospettiva se fossi uno sceicco arabo conscio del fatto che il mio petrolio
prima o poi finirà lasciandomi solo con un pugno di sabbia circondato dal mare ecco cosa
farei:
impianterei nel deserto vicino alla costa una decina di centrali nucleari e, con
l'energia elettrica da esse prodotta, scinderei l'acqua del mare vendendo all'occidente
non più l'inquinante petrolio ma il "verde" idrogeno.
Nessun problema nella realizzazione: la tecnologia è abbondantemente disponibile e
collaudata, le centrali sarebbero nel deserto e nessun comitato di cittadini se ne
lamenterebbe, gli attuali proventi della vendita del petrolio garantirebbero i capitali
necessari all'impresa e, soprattutto, se decidessi di riversare l'ossigeno nell'atmosfera
limitandomi a vendere l'idrogeno, potrei dire di essere una seconda foresta amazzonica.
Quasi quasi faccio un salto a Riyadh e ne parlo al Re...
Nota per i tecnici del settore: ho volutamente semplificato gli aspetti tecnici sorvolando
sul fatto che l'idrogeno è altamente esplosivo, che immagazzinarlo in modo sicuro e
volumetricamente vantaggioso è una sfida tecnologica, che il rendimento del processo
elettrolitico è estremamente basso, che le centrali nucleari non si costruiscono come barbeque, etc...
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